Troppo grande, Alfredo! Devi trovare il mo di farla arrivare veramente ai destinatari questa "supplica" che non può che essere…
Soffio di memoria, vento di Libertà
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Soffio di memoria, vento di Libertà
di Alfredo Sanapo –
La guerra, già evento esecrabile, ha le sue regole che seppur rispettate non ne cancellano l’atrocità. Ma la rappresaglia delle Fosse Ardeatine del 24 marzo 1944 supera l’orrore perché dimostra che la sopraffazione nazifascista crede nella diseguaglianza tra gli uomini arrivando a stabilirla con un freddo rapporto numerico (1:10) e che la cieca rabbia uccide anche gli innocenti (già umiliati dall’occupazione tedesca) sforando le leggi matematiche (33:335).
Accadde a Roma, ma coinvolse italiani di ogni provenienza che per varie ragioni si trovavano nella Capitale, rendendo la tragedia malamente nazionale. Il nostro Salento ha dato il suo tributo di sangue con 4 partigiani: Ferruccio Caputo di Melissano; Federico Carola di Lecce; Antonio Pisino di Maglie e Ugo Baglivo di Alessano.

L’ANPI “Capo di Leuca“, con sede ad Alessano, alla sua prima uscita pubblica dalla fondazione, nella suadente cornice del Palazzo Comunale, ha commemorato l’81ª ricorrenza del macabro eccidio con l’evento “A Roma. Un giorno di primavera“. Il filo conduttore della serata è stata la lettura del testo di “Ugo Baglivo: un alessanese alle Fosse Ardeatine” di Sergio Torsello, eclettico giornalista e scrittore – a 10 anni dalla scomparsa – scritto in onore del martire. I brani, declamati dagli studenti dell’I.T.C. “G. Salvemini” e dell’I.C. “F. Storella” di Alessano, hanno segnato il passaggio di testimone alle nuove generazioni dei valori della Resistenza. Un gesto di non poco conto in questo periodo in cui i nazionalismi e i militarismi attentano quotidianamente alla libertà e alla giustizia sociale.
Il miglior modo per trasferire il messaggio che la Libertà, una volta conquistata, va costantemente difesa è rammentare l’esempio di chi è morto per consegnarla a noi. E tutto ciò ha avuto più senso in quanto veicolato attraverso momenti di emozione collettiva che solo l’arte sa dare. Molto toccante, infatti, è state l’interpretazione della pièce teatrale “Radio Clandestina” di Ascanio Celestini da parte di alcuni studenti. Molto partecipata, perché spontanea e accorata, è stata anche l’intonazione di “Bella Ciao“.
Sull’onda emotiva, la manifestazione si è conclusa oltre il ricordo del proprio martire Ugo (1910-1944) e ha onorato la memoria, facendone l’appello, di tutte le vittime di quel crimine in perfetto stile di solidarietà partigiana. Persino il vento ha collaborato con il suo soffio dal sapore della Libertà.

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