Viva il Sud Salento che resiste!

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Viva il Sud Salento che resiste!

di Alfredo Sanapo – –

Il governo, nella persona del ministro per la protezione civile Nello Musumeci (FDI), afferma: “Tutte le cerimonie sono consentite naturalmente, tenuto conto del contesto e quindi con la sobrietà che la circostanza impone a ciascuno“. Questo come cappelletto alla raccomandazione della premier Giorgia Meloni di festeggiare in maniera più sobria e meno vistosa del solito, dopo che martedì 22 aprile il Consiglio dei Ministri ha indetto 5 giorni di lutto nazionale per la morte di papa Francesco (includendo quindi anche la Festa della Liberazione): il tutto documentato nel relativo comunicato stampa.

A queste esortazioni non hanno fatto seguito direttive precise alle quali i comuni avrebbero dovuto attenersi nel caso avessero ospitato manifestazioni per il 25 aprile. Sicché, ogni amministratore ha interpretato la disposizione in maniera arbitraria (o politica?) ritenendo opportuno in taluni casi proibire la celebrazione. Per fortuna ciò non è accaduto nelle manifestazioni di Alessano, Tricase e Salve.

D’altro canto, la parola “sobrietà” (moderato soddisfacimento degli appetiti e delle esigenze naturali) si è prestata a numerose e aleatorie battute di scherno che ne hanno stravolto il significato e, paradossalmente, aumentato la gioiosità degli eventi che si sono realizzati senza bevute compulsive, abbuffate bulimiche, orge sfrenate o risse organizzate. 

La sobrietà si è dipanata tra riflessioni sul senso di questa giornata, ricordi delle persone locali che si sono opposte in diverse forme alla sopraffazione, alla violenza e all’occupazione e canti di gioia nel segno della libertà riconquistata. 

Salve la commemorazione si è tenuta in modo statico nei pressi di Palazzo Ramirez nel ricordo di tutti i concittadini deportati nei lager nazisti. Ad Alessano si è svolta in maniera itinerante a partire da piazza Castello verso le strade adiacenti. A Tricase – crepi l’avarizia (ma non la sobrietà) – due manifestazioni: una “istituzionale” presenziata dal Sindaco nell’atrio di Palazzo Gallone e una “popolare” in Piazzetta dell’Abate che si è sviluppata in riflessioni, letture di lettere di partigiani prigionieri in attesa di esecuzione e ricordi degli IMI. 

In tutti i casi, sobrietà rispettata, liberazione festeggiata, missione compiuta. “Viva l’Italia nella notte triste, viva l’Italia che resiste“.

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Redazione

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  1. Troppo grande, Alfredo! Devi trovare il mo di farla arrivare veramente ai destinatari questa "supplica" che non può che essere…

  2. Grazie Monica,molto gentile,questa è la magia del cinema d'autore...mentre il titolo è la magia del direttore...

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  4. Bellissimo tanto l’articolo quanto il titolo, una scrittura molto pertinente e profonda che permette di emozionare anche chi non ha…