Troppo grande, Alfredo! Devi trovare il mo di farla arrivare veramente ai destinatari questa "supplica" che non può che essere…
ARTICOLO BREVE ANZI INESISTENTE SUGLI ALLEVAMENTI INTENSIVI
- Home
- ARTICOLO BREVE ANZI INESISTENTE SUGLI ALLEVAMENTI INTENSIVI

ARTICOLO BREVE ANZI INESISTENTE SUGLI ALLEVAMENTI INTENSIVI
di Virginia De Giuseppe – –
L’impatto degli allevamenti intensivi sul pianeta è troppo profondo, lungo, largo da descrivere.
Si dovrebbe parlare, in modo enciclopedico, dell’enorme consumo di acqua che richiede un semplice kg di carne, dell’abuso di suolo e deforestazione, dell’effetto a catena su tutti gli altri equilibri, dei maltrattamenti multipli sugli animali, dei gas emanati nell’aria che sono tra le cause principali di inquinamento, del cibo necessario per sfamare questi poveri miliardi di animali che definire tali, in un contesto del genere,è quasi un complimento.
Sono trattati alla stregua di oggetti, smaltiti e gestiti come si farebbe quando poi finiscono appunto nell’umido della spazzatura (altro discorso immenso quello dei rifiuti).
Avevo anticipato nello scorso articolo che in questo avremmo affrontato l’impatto degli allevamenti intensivi da un punto di vista “tecnico”, ma nel tentare di capire come sintetizzarlo mi rendo conto che non è possibile.
La semplificazione ucciderebbe l’argomentazione, che invece necessita di troppi dati, statistiche, numeri che avvalorino tutto il discorso.
In sintesi, ricordate la canzone di Luca Carboni: “Ci stiamo sbagliando ragazzi“?
Ecco, è un argomento che costringe ad ammettere che abbiamo sbagliato troppo come civiltà occidentale soprattutto nel “secolo breve“, che è un sistema interamente sbagliato, e il lettore che ne prende atto prova un senso contemporaneamente di battaglia enorme e di forte impotenza:
come infatti fermare o cambiare un sistema da miliardi e miliardi di dollari, che coinvolge nazioni, politici e imprese intrecciati in una matassa mondiale, basato sulla violenza e l’abuso delle risorse e degli altri esseri viventi?
Lo capirebbe anche un bambino -infatti è un discorso che capiscono di più i bambini- e lo capì anche la famosa gorilla Koko, che aveva imparato il linguaggio dei segni e lanciò un messaggio all’umanitá che diceva: “Presto, salvate la terra“.
Vi inviterei a leggere la sua storia straziante, ma magari chissà meglio evitare.
A Lecce, oggi 21 Marzo 2025, c’è un bel sole di un mattino primaverile. Rio a-rio..a-rio..
- Share