VOLLEY, FEFE’ DE GIORGI a Tricase per presentare “Egoisti di squadra”

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VOLLEY, FEFE’ DE GIORGI a Tricase per presentare “Egoisti di squadra”

Redazione

Commentatore, saggista, docente, ex pallavolista, allenatore ed attuale CT della nazionale italiana di pallavolo maschile. Campione del mondo in carica.

Non era il più alto, anzi, nella generazione dei fenomeni della pallavolo, per sua stessa  definizione, Ferdinando De Giorgi era quello “normale” nella sua mancanza di centimetri rispetto agli altri. Nonostante questo, conta tre mondiali (1990, 1994, 1998) e 330 presenze da giocatore in quella nazionale di cui ora è allenatore e che ha portato al primo mondiale dopo 24 anni, a un titolo europeo e a un argento sempre in Europa.

«Ah, De Giorgi è bravo, senza dubbio, ma se avesse almeno cinque centimetri in più…». La frase è nel libro di Ferdinando, Fefè, De Giorgi, “Egoisti di squadra. Esaltare il gruppo senza sacrificare il talento” pubblicato da Mondadori nella collana Vivere Meglio.

“Egoisti di squadra” non è un manuale di pallavolo, è un libro di pedagogia, scritto con la consulenza pedagogica di Giuliano Bergamaschi. È anche testo motivazionale che parte dalla storia di una persona a cui si diceva che aveva qualcosa in meno e che ha lavorato per dare qualcosa in più fino a raggiungere l’eccellenza.

De Giorgi ha più volte spiegato. “Io sono un metro e 76 con la rincorsa e, se la mia squadra perdeva qualcosa per la mia mancanza di altezza, io lavoravo per farle guadagnare quei punti o qualcosa di più con un altro fondamentale”. La filosofia positiva è rimasta anche da allenatore. “Guardo alle potenzialità, si vince con i difetti, non con la perfezione” dice.

La sfida vera non è vincere, ma continuare a farlo. De Giorgi dice no ad alibi e giustificazioni e ripete sempre: “festeggiare con sobrietà e deprimersi con coraggio, lui che già da giocatore sapeva allenarsi con sentimento, fino a raggiungere il tetto del mondo. In questo percorso ha imparato che «La crescita delle persone passa attraverso regole e valori. Questo libro è un’apertura sulla crescita personale».

Le sconfitte servono? Anche qui la risposta è positiva, tutti i momenti difficili per le persone sono passaggi importanti. Perdendo si impara, ma perdendo molto non si impara più.

Fefè non è d’accordo invece con la frase «squadra che vince non si cambia». “Nella mia esperienza ho capito che non c’è nessuno di indispensabile, che le persone che hanno vinto magari un anno prima, se non rimettono la loro disponibilità, la loro voglia di fare squadra, non vincono più. Si può fare a meno di chi non è orientato verso la squadra”. Facendo il cambio generazionale nella nazionale ho cercato di mettere da parte tutti i pregiudizi sui giovani, cercando di capire le loro peculiarità: sono iperconessi, ma spesso soli perché usano male i mezzi che hanno. Hanno invece la grande qualità di cambiare immediatamente il focus. Gli abbiamo fatto praticare il focus prolungato che serve per raggiungere alcuni obiettivi, abbiamo cercato di insegnare il valore della maglia della nazionale».

Venerdì 28 Febbraio, in occasione della presentazione del libro “Egoisti di Squadra” presso il Palazzetto dello sport di Tricase, verranno esplorate le dinamiche complesse ed affascinanti del lavoro di squadra nel mondo dello sport e non solo.

De Giorgi, esperto in analisi e comprensione delle dinamiche di gruppo, offre un’analisi critica su come individualismo e competitività possano influenzare e talvolta ostacolare il successo collettivo, come gestire e trasformare le tensioni tra interessi personali e obiettivi di squadra, rivelando strategie per armonizzare le ambizioni individuali con le esigenze di gruppo.

Questo evento rappresenta un’opportunità per approfondire la comprensione delle dinamiche di squadra e le sfide che i leader sportivi, i manager aziendali devono affrontare per raggiungere l’eccellenza.

In parallelo, l’analisi è utile per approfondire la gestione delle dinamiche familiari e vuole essere una guida nei confronti dei giovanissimi atleti e delle loro famiglie.

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